L’Aquilone nasce nel febbraio del 1993, ma le sue radici affondano negli anni Settanta, quando il suo fondatore, il dott. Salvatore Gentile, all’epoca sacerdote nella chiesa di Sant’Erasmo a Castellone, diede vita alla comunità MAC (Movimento di Animazione Cristiana), comunità che si inseriva nel più ampio contesto nazionale definito “Comunità Cristiana di Base”. Erano quelli gli anni di radicali cambiamenti storici, economici, sociali, culturali e il fermento intellettuale, nonché l’impegno dei cittadini, attorno e per le problematiche che quotidianamente le persone erano chiamate ad affrontare, era molto forte e dinamico. E la comunità del MAC voleva essere una protagonista attiva della nuova società che via via si stava formando, cercando di risolvere, seguendo i valori autentici del Vangelo, i problemi sociali, di livellare le disuguaglianze, di difendere i diritti degli emarginati. Ma per “essere accanto” agli emarginati, era necessario avere una preparazione per dare risposte concrete, professionali alle sofferenze delle persone e per affrontare con consapevolezza e determinazione i vari e repentini rivolgimenti sociali. Da qui la decisione di Salvatore Gentile e di altri membri della comunità di laurearsi in Psicologia o in altre discipline quali, Medicina, Sociologia, Giurisprudenza, per mettere il proprio sapere e le proprie competenze al servizio del prossimo. Nel 1980 Salvatore Gentile, laureatosi in Psicologia e specializzatosi in Psicoterapia, inaugura il Ce.P.I.S., Centro di Psicologia Individuo e Società, con l’obiettivo ultimo di creare un ponte tra gli individui e la società in cui sono inseriti, cercando di risolvere le problematiche e di alleviare le sofferenze in un’ottica globale senza prescindere dal contesto sociale, culturale, economico, politico e religioso. Inoltre, insieme ad altri compagni laureati in Psicologia, decide di iniziare all’interno dei locali del Ce.P.I.S. un percorso di psicoterapia per persone con disabilità psicofisica per aiutarle ad uscire da una condizione di emarginazione sociale e di abbracciare la sfida dell’autonomia personale dando non risposte psichiatriche o psicologiche, ma umane. La positività dell’esperienza porta il gruppo di psicologi a progettare una Comunità Alloggio e un Centro Diurno in cui le persone in difficoltà potessero sperimentare una vita in autonomia accompagnati dagli operatori e con l’opportunità di esprimere la propria identità in libertà. Ed ecco che il 17 febbraio 1993 nasce “L’Aquilone – Casa Famiglia e Centro Diurno – Associazione di Volontariato”. Nel 2003 L’Aquilone si trasforma in Associazione di Promozione Sociale e dal 2017 rientra nella categoria Comunità Alloggio e Struttura Semiresidenziale. Inoltre, è realtà locale della Comunità di Capodarco dal 2005 e nel maggio 2017 L’Aquilone stringe un gemellaggio con l’Associazione Mojoca (Movimento dei giovani di strada) di Città del Guatemala fondata dal professore Gérard Lutte. Il nome “aquilone” rappresenta l’identità e l’utopia dell’esperienza, un’utopia che si fa storia lungo i percorsi delle solidarietà condivise. La natura dell’aquilone è quella di volare in alto, ma spesso capita che si impigli tra i rami di un albero, non riesca a prendere quota o rimanga bloccato a terra o su un edificio. Le persone con disabilità sono “aquiloni” che spesso, per una logica di puro e semplice assistenzialismo sociale o per le cure amorevoli dei familiari che possono diventare soffocanti e repressive, non riescono a librarsi e ad esprimere con fiducia la propria personalità e sprigionare tutto il proprio potenziale. Lavoriamo ogni giorno affinché le persone che si affidano a noi possano sempre più essere persone autonome, pur sempre nel rispetto dei loro limiti, delle loro capacità e dei loro desideri. Lavoriamo ogni giorno affinché possano avere sempre di più fiducia in loro stesse e non abbiano paura di far esplodere tutto il loro potenziale e librarsi nell’aria, libere, come più desiderano. E’ un percorso complesso, non semplice, ma crediamo fermamente nell’utopia che si fa storia lungo i sentieri delle solidarietà condivise.